Meeting PreAdo 2018

Sabato 5 maggio aspettiamo tutti i preadolescenti del decanato per un pomeriggio di festa insieme! L’oratorio rimarrà dedicato ai ragazzi per l’intero pomeriggio, mentre aprirà i cancelli a tutti alle 18. Chi vuole potrà fermarsi a mangiare salamelle e patatine con noi!

Il cammino della “Chiesa delle genti”: una nuova tappa

Il giorno di Pentecoste, festa diocesana delle genti, la commissione per il coordinamento del Sinodo “Chiesa delle genti” ha pubblicato lo strumento di lavoro per i Consigli diocesani (Presbiterale e Pastorale). Il Sinodo diocesano antra così nella sua seconda fase: dopo aver raccolto le osservazioni dei fedeli – e proprio a partire da esse – l’assemblea sinodale comincia il suo lavoro di riflessione e discernimento, per giungere a consegnare all’Arcivescovo, nella prossima festa di san Carlo, i frutti di tutto il cammino ovvero le costituzioni sinodali che riscriveranno il capitolo 14 del Sinodo 47°.
Il mese di giugno sarà determinante per il cammino sinodale: il 4 e il 5 si è dato appuntamento il Consiglio Presbiterale, mentre il 23 e 24 si ritroverà il Consiglio Pastorale diocesano. Entrambi questi organismi non intendono lavorare in modo autonomo e distaccato. Per questo motivo, lo strumento di lavoro predisposto appositamente viene pubblicato sul sito diocesano: perché ogni realtà acclediale ne possa fare oggetto di studio e riflessione, e possa poi fare avere il frutto di questo discernimento a qualcuno dei membri dei due consigli (ogni decanato vede la presenza di almeno un membro di questi consigli diocesani).  In questo modo il consiglio sinodale continuerà ad essere un cammino di tutta la Chiesa Ambrosiana, che sta imparando a riconoscersi “Chiesa delle Genti”.
Lasciando allo strumento di lavoro l’informazione dettagliata sugli esiti della consultazione diocesana, è utile dare rilievo a queste tre constatazioni che – come pilastri solidi e ben visibili – permettono al cammino sinodale di procedere sicuro dei frutti che stanno maturando. Primo: anche se in modo non uniforme, tutto il tessuto ecclesiale diocesano grazie al cammino sinodale sta scoprendo il volto colorato e pluriforme di una cattolicità vissuta nel quotidiano ma poco osservata e valorizzata. Secondo: occorre imparare a vivere la conversione del “fare per” al “fare con”, perché la Chiesa delle genti possa diventare realtà concreta e quotidiana. Terzo: il Sinodo diocesano non è che il punto di avvio di un percorso di maturazione che ci impegnerà in modo serio e denso di frutti nei prossimi anni.

Mons. Luca Bressan
Presidente della Commissione ci coordinamento Sinodo “Chiesa delle genti”
Vicario episcopale Arcidiocesi di Milano

Corso animatori 2018

Tutti coloro che hanno iniziato a lavorare hanno ben chiara una cosa: non ci si può improvvisare o essere in grado di far tutto fin da subito. C’è bisogno di tempo per imparare, per sbagliare, per imitare, per riflettere! Come ogni altra opera, anche quella dell’animatore necessita di un percorso che porta a mettere le mani in pasta molto prima dell’inizio dell’Oratorio estivo.

Ricordiamo agli animatori che non l’avessero ancora fatto di compilare la preiscrizione online. L’iscrizione dovrà essere comunque confermata consegnando in segreteria il modulo cartaceo che sarà disponibile nei prossimi giorni su questo sito.


La bellezza è nelle mani di chi si mette all’opera

Al Padre eterno non piace proprio stare con le mani in mano. L’amore vero genera passione e la passione autentica è sempre creativa. Il creato provoca piacere alla vista e alla nostra immediata esperienza. Riconoscere e dichiarare la bellezza di una cosa o di una persona che ci attrae particolarmente è la prima spontanea reazione umana rispetto alla realtà che incontra il nostro apprezzamento e quindi capace di suscitare emozione.
L’Oratorio estivo 2018 ci aiuta ad aumentare la nostra scoperta. Il creato è bello. Ed è straordinariamente bello partecipare alla bellezza del creato. Lo vogliamo dire con uno slogan che intenzionalmente abbiamo voluto stampare sulla maglietta destinata ai nostri animatori: «la bellezza è nelle mani di chi si mette all’opera». Dobbiamo riconoscerlo: il creato è bellissimo. Eppure si tratta di una bellezza incompleta. Incompiuta. In attesa di ulteriore perfezione. Dio ci chiede di partecipare alla creazione, per aumentare la bellezza della creazione.
Per noi credenti il mondo che abitiamo non è una specie di vetrina di un attraente centro commerciale. La vetrina attira la nostra attenzione ma risveglia soltanto il desiderio consumistico che abita ciascuno di noi, chi più chi meno. È una modalità di stare nel mondo. Prendere, usare, possedere.
Il mondo invece attende la nostra parte. Il creato non può vivere senza di noi. Certo, Dio lo genera costantemente, lo mantiene inaspettatamente in vita. Ma non si rassegna all’idea di coinvolgerci nel suo disegno. Dio ci chiede di partecipare. Ci chiede di metterci all’opera con Lui. Con il linguaggio efficace dell’animazione, l’Oratorio estivo 2018 vuole aiutarci a scoprire questa straordinaria dimensione del nostro essere uomini e abitanti di questo mondo. Ci sarà tanto gioco, tanto divertimento, tanta animazione, tanto lavoro di fantasia e di ambientazione, per aiutare i nostri ragazzi a vivere e conoscere i tanti e diversi ambienti del mondo. Mettersi all’opera significa incontrare anche lo straordinario mondo del lavoro umano, la sua sempre strabiliante capacità di trasformare la natura e di trarne il necessario per la vita. Sarà anche l’occasione per scoprire che un modo scorretto di abitare il mondo crea immediatamente ingiustizie dolorose, spesso subite dai più deboli e poveri. L’Oratorio estivo sarà tutto questo e anche molto di più. Potrebbe nascere un sospetto dentro di noi. Che forse lavorare nel giardino del creato non sia poi una bella cosa. Potrebbe trattarsi di una forma di controllo da parte di Dio. Quasi che gli siamo utili. Che gli serviamo per uno scopo. Saremmo evidentemente al di fuori di un rapporto di amore e di gratuità che contraddistingue ogni legame padre-figlio oppure anche fraterno. Chiaramente non è così.
Piuttosto possiamo scoprire che mentre l’uomo si mette all’opera e partecipa alla creazione, mentre cioè costruisce, in realtà si costruisce. Partecipare all’opera di Dio è la modalità sorprendente e straordinaria attraverso cui ogni uomo diventa se stesso e costruisce la propria umanità. Ecco che ogni oratorio diventa un vero e proprio laboratorio. Non soltanto perché ospita tante diverse attività. Ma prima di tutto perché può diventare quel contesto favorevole e provvidenziale dove chi lo frequenta – indipendentemente dall’età – ha l’occasione di prendere in mano la questione delle questioni: diventare umano!

don Stefano Guidi
Direttore Fondazione Oratori Milanesi